LE OPERAZIONI MENTALI

Una volta appurato lo stile di apprendimento degli alunni occorre spiegare loro come fare per attivare le operazioni mentali che per la Didattica Mentalista sono sei:

ATTENZIONE = è la modalità con cui il soggetto dirige intenzionalmente (= progetto di senso) il pensiero sulla fonte percettiva (oggetto, rappresentazione grafica, mappa concettuale, spiegazione etc.) con lo scopo mentale di trasformarla in evocazione auditiva e/o visiva. Quindi l’alunno ascolta e osserva la lezione con l’intenzione di risentirla e/o rivederla nella propria mente rispettivamente sotto forma di parole e/o di immagini.

RIFLESSIONE: consiste nell’evocare intenzionalmente (= progetto di senso) ciò che è stato precedentemente acquisito con l'operazione mentale dell'attenzione.  L’alunno va alla ricerca delle informazioni che sono state immagazzinate nella mente utilizzando “agganci” corporeo-spaziali (luogo, situazioni, contesti etc.) a cui le evocazioni potrebbero essere collegate oppure “relazioni” verbali (Com'è la regola? Cosa dice il libro in proposito? Quale spiegazione ha dato l’insegnante su questo argomento?) con l'intenzionalità di recuperare le evocazioni necessarie alla soluzione del compito.

MEMORIZZAZIONE: avviene proiettando intenzionalmente (= progetto di senso) le evocazioni visive e/o auditive del contenuto da ricordare in uno spazio-tempo futuro in cui saranno riutilizzate. Di conseguenza il soggetto deve immaginarsi di ripetere la lezione, la poesia o le tabelline da studiare a memoria rivedendo mentalmente il luogo dell’esposizione orale e/o nell’atto di ripeterla in classe davanti all’insegnante e ai compagni.

COMPRENSIONE: necessita del sostegno intenzionale (= progetto di senso) delle evocazioni visive e/o auditive  che devono creare un modello mentale analogo a quello percettivo fino ad una sua totale corrispondenza.        La comprensione si esprime attraverso una spiegazione (comprensione verbale) del contenuto da apprendere  o mediante l’applicazione (comprensione visiva). Alcune materie privilegiano l’uno o l’altra modalità di comprensione. I soggetti misti che gestiscono mentalmente sia la dimensione verbale che quella visiva esprimono una competenza trasversale riuscendo ad ottenere così brillanti in tutte le discipline.

RAGIONAMENTO: è l'operazione mentale per eccellenza che differenza l'uomo da tutti gli altri esseri viventi.        Le evocazioni, dietro una spinta di intenzionalità, vanno alla ricerca delle loro analogie o differenze dando così luogo ad un pensiero razionale. Esso è quindi formato da corrispondenze e relazioni logiche, da rapporti di causa-effetto, da regole implicite, da similitudini e metafore, da argomentazioni e da soluzioni divergenti, tutte sorrette dall'intuizione di un senso ragionato. E' il progetto di senso spazio-temporale che "guida" il ragionamento così come aveva ben spiegato Kant nella sua "Analitica Trascendentale" all'interno della Critica della Ragion Pura. Il ragionamento si svolge sui parametri P3 e P4 e scatta soltanto se il soggetto presenta evocazioni visive e/o auditive sviluppate sui parametri P1 e P2. Questa operazione mentale è la più complessa in assoluto e richiede da parte del docente e dell'alunno una particolare attenzione.

IMMAGINAZIONE CREATRICE: è un gesto caratterizzato dall’intenzionalità (= progetto di senso) di accogliere l’inatteso. Esso si ottiene prolungando in modo personale le evocazioni visive mentali dell’oggetto percepito arricchito però di elementi nuovi e inusuali (invenzione e prodotto artistico figurativo) e/o attribuendo alle parole un senso di oggettività-soggettiva (scoperta e prodotto artistico musicale e poetico). E’ evidente che tali “gesti mentali” sono resi possibili grazie al principio fenomenologico dell’intenzionalità (= progetto di senso) che consente di mettere in rapporto il mondo interiore e mentale con quello esteriore ed oggettivo, creando così un “ponte” tra il “dentro di sé e il fuori di sé”. L’uomo infatti si trova in uno stato di equilibrio esistenziale, sospeso costantemente tra queste due dimensioni. Privilegiarne una a discapito dell’altra significa perdersi e fuggire nelle cose senza capacità di riflettere su di esse (come nel caso del soggetto impulsivo e iperattivo) oppure annullarsi in una dimensione “solipsistica” sganciata dalla realtà (come nel caso della sindrome di Asperger e dell’autismo). Paul Ricoeur definisce questa capacità “attitudine umana” che spinge la nostra specie verso la dimensione dell’alterità e della coseità.